Quando parliamo di scarpe facciamo sempre una gran confusione. Quante volte ci è capitato di voler descrivere un paio di scarpe viste in una vetrina al volo, ma di non sapere come chiamarle? Ci sono tanti di quei modelli che a volte è davvero facile confonderli.
Bene, con questa guida imparerete ad orientarvi nel fantastico mondo delle calzature da donna e chiamarle col loro vero nome.
Pronte? Cominciamo!
Guida ai modelli di scarpe da donna
Ankle Boots o Tronchetti: calzature che arrivano all’altezza della caviglia. Possono avere il tacco basso, alto, oppure la zeppa.
Ankle Strap: scarpe col cinturino alla caviglia. Il cinturino può essere più o meno sottile.
Ballerine: calzature flessibile, leggera, senza tacco o con tacco molto basso.
Bikers Boots: sono gli stivaletti poco più alti della caviglia che in origine venivano indossati dai motociclisti. Solitamente sono impreziositi da borchie e catene.
Slingback: modello variante delle décolleté con cinturino sul tallone che lascia scoperto il calcagno.
Ciabatte: calzature leggere e comode, prive della tomaia nella parte posteriore e anteriore. Differisce dal sandalo perchè non ha la chiusura intorno alla caviglia e/o sul collo del piede.
Décolleté: scarpe femminili per eccellenza, con tacco da medio ad alto. Quì le variabili possono essere davvero molte. Punto in comune per tutte le décolleté è la scollatura importante sul collo del piede. Le caratteristiche più conosciute che possono essere presenti in questo fantastico modello:
plateau: rialzo della suola nella parte anteriore del piede
open toe: lasciano scoperte tutte le dita del piede
peep toe: letteralmente, scarpa da dito che sbircia. E infatti lasciano scoperta solo la punta dell’alluce.
D’Orsay: scarpe che lasciano scoperti uno o entrambi i lati del piede. Possono avere tacchi alti o bassi. Tallone e punta sono chiusi, ma anche per questo modello di scarpe le varianti sono molte.
Espadrillas: scarpe in lino con suola in corda. Possono avere la punta e/o dorso aperti o chiusi.
Mary Jane: décolleté con il cinturino sul collo del piede e tacco di altezza variabile, anche nella versione con cinturino a forma di T.
Mocassini: modello di calzature sportive e comode senza allacciatura e solitamente prive di tacco. Nella versione femminile però possiamo trovare sia il tacco largo che alcuni accessori decorativi come nappine o frange.
Oxford (o Francesina): modello di scarpe ad allacciatura chiusa da stringhe sottili e mascherina cucita sopra i gambetti che si uniscono al collo del piede; possono essere realizzate in diverse varianti, ma la troviamo più spesso con la lavorazione detta brogue, ovvero perforazioni circolari sulla pelle che hanno uno scopo decorativo. Nascono come scarpe da uomo. Da non confondere con le cosiddette Derby, ad allacciatura più aperta. Si lo so, la differenza è veramente minima, ma in questa sede non posso che essere ancora più pignola del solito.
Pantofole (o Slippers, dall’inglese “pantofola”): calzature da casa, senza lacci nè bottoni e facili da infilare. Molto comode, con suola pieghevole, con o senza tacco.
Platform: tipo di calzature con plateau o zeppa molto alti.
Sabot: scarpe dalla punta chiusa e il tallone aperto, simili alle ciabatte. Una variante è rappresentata dai Mules, che lasciano le dita dei piedi scoperte. Il tacco può essere più o meno alto e avere forme diverse.
Sandali: scarpe aperte con cinturino alla caviglia e/o sul collo del piede, che possono essere o meno dotate di tacco e/o plateau.
Slip-on: (dall’inglese, “che si infila facilmente”), caratterizzate dalla suola in gomma bianca, sono una combinazione tra scarpe da uomo e scarpe da ginnastica.
Sneakers: calzature sportive e comode con suola in gomma e parte superiore di tela o pelle. Esiste la variante con zeppa interna.
Stivali: calzature alte fino a sotto il ginocchio, ma qualche volta anche oltre e prendono il nome di Cuissard (dal francese, “pantaloncini”). Possono essere senza chiusura, oppure avere lacci o cerniera. L’altezza del tacco è variabile.
Stivaletti: scarpe chiuse alte fino alla caviglia o fino a metà polpaccio. Il tacco può variare in forma e altezza. Una variante d’eccellenza è rappresentata dai Chelsea Boots, detti anche Beatles, con elastico laterale.
T-Strap: così definite proprio per la forma che crea il cinturino partendo dalla caviglia e allacciandosi alla punta della scarpa. Ovvero una forma tipicamente a T.
Zoccoli: calzature aperte sul tallone e sulle dita, costituita da suola in legno a cui sono fissate strisce di cuoio o stoffa come tomaia.
Le varianti per ogni modello sono davvero molte. Questa è solo un’introduzione per cominciare a chiamare ogni modello col proprio nome.
Questa guida ai modelli di scarpe da donna ti è stata utile? Se hai qualche domanda chiedi pure. Ti risponderò con piacere.
A presto!
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